giovedì 7 novembre 2013

L'incendio di Stenico nel 1863 (seconda lettera)

"La Gazzetta di Trento", 30 agosto 1863


Stenico 28 agosto 1863
(Nostra corrispondenza particolare)

-I dettagli che vi potrei offrire in appendice alla mia del 20, sull'incendio di Stenico, sono i medesimi che accompagnano tutte le catastrofi che da tanti anni colpirono questo distretto.
La mezzanotte, il luogo, l'esclusione d'ogni accidentalità, colpa, trascuratezza e perfino i periodi di tempo che passano da un incendio all'altro fanno unicamente supporre che una mano sacrilega ne sia sempre l'autrice, e scelta da un infame conciliabolo. Dio conceda una felice investigazione!
Mentre altrove si cura a discoprire il colpevole, tentiamo noi di lenire la grande disgrazia. I rilievi ufficiosi offrono un danneggiamento di case per fiorini 16.187 - esse sono assicurate per soli 11.710 - di mobili per 20.750. -La cifra non è in vero nel suo effettivo tanto vistosa, ma le conseguenze ne sono incalcolabili. -Se i mobili consistessero in masserizie, più facile sarebbe un rimedio; ma specialmente per essi furono distrutte tutte le biade raccolte nell'annata ed ancora da battere, ed ogni pabulo preparato con lunghi sudori alle segazioni alpine pell'inverno che si appressa.
Se il soccorso del prossimo non giunge generoso e presto i colpiti non potranno certo sostenere la miseria che li minaccia a gran passi. Molte famiglie non sono più in grado di racconciarsi la casa, il comune esausto può soccorrerle poco. Manca il pane quotidiano, i frumentoni che sono la principale risorsa del paese sono intisichiti dalla lunga e fiera siccità, e la loro raccolta oltre all'essere scarsa e mal sicura, sarà certo assai tarda.
Se la compassione dei tirolesi e delle vicine provincie si mostrò sì evangelica e rara in atri incendi, le mani dei colpiti si innalzano supplichevoli a quella, ed il loro cuore lungi dall'invidiare l'alleviamento delle sciagure altrove sofferte, implora un farmaco anche per sè. Essi furono ridotti a quel medesimo stato, ed abitano la stessa zona e paese.
Il vostro pregiato giornale inauguri il nobile scopo coll'aprire una colletta, e sia il primo che desti il cuore della patria a versare una pioggia benefica sulle ceneri fumanti e sulle ancor calde macerie. (Torna alla precedente corrispondenza)