venerdì 25 aprile 2014

Il condotto venga attuato con tubi di ferro

Il Popolo Trentino, 2 aprile 1889


Dalle sponde del Sarca nel marzo 1889. - Al Sig. Zenone di Fiavé. Lessi nel N. 21 del Popolo Trentino, come voi deplorate una mancanza gravissima per Fiavé, quella d'un acqua potabile veramente buona e salubre; e ciò ben giustamente; ma non posso condividere la vostra idea di costruire un condotto con tubi di cemento, e ciò perché, oltre i tanti altri inconvenienti indivisi dai tubi di cemento, questi assolutamente non sarebbero adatti in un terreno paludoso, e volendoli pure adattare, necessiterebbe una ben soda sottomurazione, con una spesa se non maggiore al certo uguale a quella dei tubi stessi. Non sarebbe egli meglio, che il nuovo acquedotto fosse di tubi di ferro, che tanto bene corrispondono in quei paesi ove furono posti in opera? - Vorrei poi pregarvi, sig. Zenone, a dire due parolette all'orecchio dell'onor. Comitato Balneare di Comano. Si avrà sempre a lamentare tanta noncuranza di quel Comitato nel procurare una decente cappella? Possibile che non si vegga l'inconvenienza, anzi l'indecenza del locale assegnato per la celebrazione dei divini Misteri?
Per carità Onorevole Comitato, un po' più di sollecitudine, in ciò che più deve importare.
Un Flavetano
Fiavé, via san Zeno negli anni '40