domenica 11 maggio 2014

Una valanga colossale

La Voce Cattolica, 1 marzo 1888

Una valanga colossale. Ci scrivono da Pinzolo, 27 febb:
Scrivo sotto l'impressione di un triste, straziante avvenimento, e non del tutto scevro dal timore che altri simili vengano a funestarci, se Domeneddio non fa che si rassereni il cielo e ci mostri dopo tanto tempo la sospirata, benefica luce del sole. - Eccomi dunque in breve a descrivere il fatto.
Verso le 3 pom di Domenica, 26 corr., una valanga, che ben a ragione può dirsi gigantesca misurando essa al suo nascere non meno di 700 m. in larghezza, si staccò dal Dosso del Sabbione, (2000 metri) precipitando per l'erta pendice, sempre più allargandosi, incontrò la selva del comune di Pinzolo. I robusti abeti, i larici, i faggi e le grosse betulle non valgono a frenarne l'impeto; superiore ad ogni ostacolo, schianta, rade, travolge e trascina tutto con sè. Si divide poscia in tre enormi spaventose fiumane, le quali, scostandosi perfino dalle naturali loro strade, si riversano furibonde sui possedimenti privati e vi menano orrenda strage. Tutto è preda dell'irrompente elemento; alberi, boschi, casolari e dieci case di monte, ripiene di foraggi, masserizie e attrezzi rurali, tutto è travolto nei vortici della triplice valanga e trascinato lontano. Fortunatamente però, al momento, nove erano vuote di abitatori; ma in una, ahimè! vi si trovava un vecchio padre, con due figlie ed un figlio e vari capi di bestiame.
Appena si ebbe in paese sentore della disgrazia, il sig. Capo Comune coll'i.r. Gendarmeria e un centinaio circa di robusti uomini, sfidando la neve, si portò sul luogo (3/4 d'ora circa lontano dal paese), e quello che prima non si credeva, era purtroppo una realtà! La casa, che si sapeva essere abitata, ma che si riteneva fuori di pericolo, era crollata e schiacciata sotto il peso della valanga; era un informe ammasso di macerie, di congerie e di tronchi d'alberi.
Si dié mano agli scavi, e dopo un'ora e più venne trovata una delle due sorelle, rinserrata col petto tra le travi del tetto e quelle del solaio, e con un braccio rotto. Era però viva, ed essendo giunto in quel momento il Medico locale, poté prestarle subito le necessarie cure. Dopo un' altra ora sono riusciti a salvare anche la seconda, che si trovava presso l'uscio della stalla, compressa fra la neve. Furono trasportate tutte e due in una casa non molto lontana, in uno stato tale che certo non è difficile immaginarselo.
Pinzolo ai primi del '900
Non così fortunati furono gli scavi ulteriori. Verso le 11 1/2 della notte, dopo un lavoro di sette ore circa, si rinvennero padre e figlio schiacciati sotto una grossa trave nella stalla, ed insieme ad essi due vacche e due giovenche morte. Dolorosa, tremenda deve essere stata l'agonia sostenuta dal figlio; i lineamenti lo dicevano chiaro, mentre il padre, a quanto si può giudicare, morì sull'istante.
La generale costernazione, ed il dolore delle disgraziate famiglie, che delle loro case ripiene di foraggi pei mesi venturi, non sanno trovarne che la località o le fondamenta; il loro dolore dico è assai più facile immaginarlo che descriverlo.
E quale non sarà il crepacuore, l'angoscia delle due sventurate e poverissime sorelle, senza mezzi, quando sapranno la miseranda fine del padre e del fratello!
E non vi saranno dei cuori generosi, delle mani benefiche che verranno in soccorso di quelle due sventurate? Non ne posso dubitare. - Non voglio dir nulla dei danni per ora non potendoli al momento calcolare; conchiudo però col dire: Sono enormi!
G.B.L.