La Voce
Cattolica, 4 ottobre 1887, n. 113, lettera di don Antonio Prudel
curato di San Lorenzo
Ci
scrivono da San Lorenzo, 1 corr.: fu giorno solenne e
consolante per la popolazione di San Lorenzo l'11 p.p. settembre
sacro al nome Santo di Maria. Fu bello per la pompa maestosa del
culto esteriore nelle funzioni e della processione della sera; fu
edificante pel numero stragrande di Comunioni alla mattina. Ma dove
maggiormente spiccò l'amore di questo buon popolo a Maria ed al
Sommo Pontefice si fu nello slancio veramente sorprendente onde
corrispose generosamente coi fatti alla parola fervente dell' R.P.
Marco Cappuccino che lo sollecitava a ricordarsi del Sommo Gerarca
per amor di Maria nella faustissima occasione del Suo Giubileo
Sacerdotale. La parola dell'ottimo Padre non fu sparsa in isterile
terreno; ed il bel calice offerto in tale occasione mostra
abbastanza che la povertà non impedisce ad un popolo credente lo
slancio dell'amore verso il Padre comune, ma, come dice l'Apostolo, è
industriosa.
La festa
fu terminata con i fuochi d'artificio, e con uno splendido Evviva
a Maria, ed uno al S.P. Leone XIII espresso in un magnifico
trasparente, quale sa fare il sig. Marconi.
Il
Signore voglia benedire a mezzo del suo degno Vicario questo buon
popolo assieme col suo clero e conservarlo sempre fedele alla S.
Madre Chiesa, fonte di vero amore, di vera civiltà e benessere, che
noi, colla grazia di Dio, vogliamo vivere e morire fedeli alla Chiesa
e al S. Pontefice. Sì con Lui, qualunque ne sia il destino
serbatogli dalla Provvidenza divina, soffriremo, pregheremo e
combatteremo, perché consolante è il soffrire ed il pregare
assieme ad un padre sì santo e sapiente e forte mentre ci servirà
di sprone nelle lotte della vita il combattere da gregari sotto la
bandiera di sì Illustre Condottiero. (A questa relazione era
aggiunta un Ode latina di dedica a S. Pontefice, che abbiamo
rimessa al Comitato pel Giubileo Sacerd. N.d.R.)
Il Curato