venerdì 18 aprile 2014

L'emigrazione verso l'America

La Voce Cattolica, 26 novembre 1889

S. Lorenzo. 23 novembre. - In questa settimana han fatto fagotto per l'Argentina 9 individui di qui, preceduti pochi giorni avanti da altri 16 per l'America del nord. Tutti si sono accostati ai SS. Sacramenti ed han fatto celebrare due Messe solenni coll'esposizione del Venerabile. Oh, la Vergine benedetta, la stella del mare, sia propizia a tanta povera gente che deve abbandonare la patria per campare la vita e pagare i tanti balzelli che gravitano sulle già oberate sostanze! Stringe il cuore però a pensare la desolazione di tanti genitori e spose nell'abbandonare i loro cari, senza, forse, rivederli mai più. Nulla dico del triste presentimento delle perdite di un ordine superiore a cui molti vanno incontro, specie la gioventù incauta e pella mancanza della guida e sorveglianza dei genitori e delle funzioni sacre, della parola di Dio, e particolarmente pell'abuso orrendo e profanazione dei giorni consacrati al Signore mediante il lavoro. Si porta spesso quale specioso argomento per travagliare la festa, che è assai meglio l'occupazione che l'ozio. Io non so quanto varrà questo pretesto davanti al Signore che comanda di cessar dal lavoro e far opere pie in giorno dedicato al divin culto e al pensiero dell'eternità. Saranno gravi certo i mali prodotti dall'ozio, avverandosi il detto dello Spirito Santo, multam malitiam docuit otiositas. Ma quest'ozio si funesto non è una conseguenza necessaria della intermissione del lavoro nei giorni sacri; la conseguenza necessaria del lavoro festivo sono i gravi danni morali dell'uomo ridotto ad una macchina, ad un' automa e spogliato d'ogni sentimento, fuorché della cupidigia dell'oro e dell'interesse. Questi contadini recatisi colà, dimenticano quella gran massima del curato d'Ars si spesse volte anche da loro toccata con mano in Europa che chi vuole andare in malora lavori la festa!
Non nego nei più il bisogno dell'emigrazione; ma più di una volta non è il vero bisogno che ve li spinge; è ora leggerezza giovanile, ora moda od epidemia, e non di rado è egoismo e bassa invidia, e tema d'essere sopravanzato dagli altri.
Molti conosco, che non erano niente affatto necessitati a questo passo dalle loro circostanze domestiche, e che potevano rimanersi nelle loro famiglie senza danno e senza pericolo, e si lasciarono vincere soltanto dalla frenesia d'emigrare e dall'avarizia. Molti poi presto disingannati, e privi dei balsami che versa sull'anima nelle sventure la religione, si risovvengono poi di Dio e scrivono alle lor famiglie e al loro curator d'anime che preghino per loro, fan divozioni, ordinano celebrazioni di Messe, doni alla Madonna ecc. Vuol dire questo che sentono il vuoto in cui si trovano senza Dio, sentono, in altri termini, che l'uomo non vive di solo pane, e che i dollari, ed i nazionali da soli non possono appagare il loro cuore fatto per beni, che non son questi del mondo. Un mio intimo mi scriveva da Nuova York al tempo della terribile catastrofe di Pensilvania "Mi aspettava che Dio sprofondasse tutta questa terra di maledizione per le orrende empietà che si commettono. Quanto mi sento infelice trovandomi lontano dai nostri paesi cristiani".
E qui tralascio per ora certe descrizioni del nefando materialismo che domina, specie nelle grandi città; forse a tempo opportuno tornerò sull'argomento.
Ai miei cari, che vedo partire a malincuore desidero e prego un buon viaggio, e la benedizione di Dio per gli affari e per l'anima...
Di questi giorni son ritornati tre dall'Argentina; ma uno un po' malconsolato perché a Buenos Aires, spartatosi dai compagni per andare al cambio, sbagliò la strada e dirigendosi verso il mare, capitò in due angeli custodi, che l'avevano appostato, i quali gli intimarono col revolvere e il coltello alla mano di vuotarsi le tasche in favor loro, e lo sollevarono di 300 fiorini, coll'aggiunta di far presto, se non voleva fare un bagno nel mare. Buon per lui che il resto del danaro l'avea consegnato ad un' altro patriota, e trattane una cambiale...
Il solito eremita