mercoledì 7 maggio 2014

Le avventure di un cacciatore

Il Popolo Trentino, 10 gennaio 1889

Le avventure di un cacciatore - Dalle Giudicarie inferiori - Il giorno del S. Natale cessava di vivere in Roncone il settuagenario Giacomo Prandini dopo una vita singolare. Fin da giovane colla sua fida carabina passeggiava in compagnia di Nicola Clementi, il vero re delle selve, la catena delle Alpi fra la Valcamonica, le Giudicarie e la Rendena, menando ovunque stragge di camosci. Senza parlare delle sue vicende politiche (fu imprigionato nel 1866, ridonato alla libertà in forza dell'amnistia concessa nello stesso anno ai condannati politici) fu cacciatore di Vittorio Emmanuele re d'Italia. Ritornato in patria continuò fino all'anno scorso la vita della selva, passando le lunghe notti gelate sulle alte vette di Val di Fumo, di Magiassone, di Trivena, di Val Genova e fino sull'Adamello dove avea posto la salina per adescare ed ingannare la gran prudenza e cautela dei camosci.
Il Bartana, tale n'era il soprannome, era uomo di statura piccola, che lo rendeva snello da arrampicarsi sui più inaccessibili dirupi, di occhi intelligenti e vivaci, freddo calcolatore, silenzioso, poco aperto, di parole espressivo, di azioni deciso, il colorito del volto sano, ma sparuto per le volontarie privazioni, per il freddo, la sete e non di rado la fame che soffriva sulle alte roccie, aspettando con quell'ostinazione propria dei veri cacciatori, la selvaggina, che, secondo la sua lunga esperienza, dovea per di là passare.
Se qualche orso infestava i nostri monti il Bartana, avvertito, ne seguitava le traccie e non si dava posa finché la sua infallibile carabina non gli aveva esploso addosso il colpo mortale. Chi voleva grasso di orso a scopo medicinale, bastava che si rivolgesse al Bartana. Di lui si racconta che, avendo uccisi una volta due orsatti, fu sorpreso collo scoppio vuoto dall'orsa madre; salì su un abete ed intanto che la fiera ne scalzava le radici, fu a tempo di ricaricare e stenderla a terra morta.
Se il bravo compagno di caccia Nicola Clementi, guida degli alpinisti, è afflitto per l'amara perdita, avrà un conforto nella memoria che ambidue lascieranno ai convalligiani delle loro avventure; ed intanto sollevi la sua grandiosa età raccontandole ai giovani, sopratutto quella della sfida, allorquando a 200 passi si tirarono vicendevolmente nel cappello che si tenevano l'uno all'altro in mano, trapassandolo colla palla nel bel mezzo senza offendersi.
E se i camosci, le lepri ed in genere i selvatici ridotti a piccolo numero respirano, perché è mancato ai vivi il flagello delle selve, si ricordino, che la loro consolazione durerà poco, perché un figlio del Bartana, già trentenne, ha ereditata dal padre la carabina e la valentia da cacciatore.