martedì 19 agosto 2014

Il rimboscamento dei nostri monti

La Gazzetta di Trento, 28 aprile 1874

- Rimboscamenti - V'hanno ben pochi oggimai, che non apprezzino l'importanza della selvicoltura per molteplici riguardi di clima, di ricchezza e di pubblica igiene. Di fronte allo stato miserando a cui la imprevidenza e l'ingordigia hanno ridotto i boschi, specialmente in questa parte meridiana della Provincia, riesce invero confortante il risveglio, che qua e là si manifesta per migliorare questo importante fattore della pubblica prosperità.
Ma pur troppo i fatti sono ancora scarsi, massime se confrontati colla gravità dei bisogni. Non è che manchino da parte dello Stato e della Provincia incoraggiamenti ed aiuti, ma o sia che non tutti gli organi forestali ne sentano egualmente l'importanza, o sia che abbiano a lottare con insormontabili difficoltà, conviene pur dirlo, che l'imboscamento non procede con quello slancio che sarebbe reclamato dalle nostre denudate montagne.
I Comuni, quale pel falso principio, che le sole forze della natura bastino al bisogno, quale per grette idee di risparmio, attraversano il più delle volte le migliori intenzioni.
Ma se l'arte nulla può senza le forze della natura, queste, abbandonate a sé stesse, nulla possono dove la imprevidente rapacità dell'uomo ha disseccato le fonti della spontanea riproduzione, e d'altro lato, non ogni risparmio è economia, ma in quella vece, le spese dell'oggi, se fatte dietro principii razionali, diventano fonte di ricchezza pel domani.
Egli è quindi con vera compiacenza, che segnaliamo alcuni fatti, i quali mostrano come nel distretto di Condino, la selvicoltura trovò il meritato apprezzamento, tanto da parte dell'i.r. sig. Aggiunto forestale Ugo Rotter, quanto da parte dei Comuni.
Per fermarsi solo a questi ultimi tre anni, vennero nel Comune di Castello impiantate più di 9000 piante di larice, attivato un vivaio, e disposto per l'impianto di oltre 3000 piante.
Nel Comune di Cologna, oltre alla seminagione da sementi di larice, pino e piceo vennero negli anni 1872 e 1873 impiantate oltre a 10000 piante di larice, ritirate dal vivaio erariale di Innsbruck. 
Circa 8000 piante di larice vennero impiantate nei boschi di Creto, ed in seguito a sovvenzione ottenuta dalla Giunta Provinciale, oltre 8000 piante ne saranno impiantate nel prossimo autunno.
Così vennero eseguite importanti impiantagioni in boschi privati di Prezzo, e venne già preventivata la spesa per l'impianto di 4000 piante di larice nel Comune di Storo ed altrettante a Condino. 
Ecco un bel numero di 50,000 piante che nel corso di tre anni vennero impiantate in terreni denudati, dove mai non sarebbe spuntato un arbusto spontaneamente.
Incoraggiati i Comuni dal risultato soddisfacentissimo delle praticate impiantagioni deliberarono ora di erigere nel capo-luogo del Distretto un vivaio a spese distrettuali, per fornire tanto ai Comuni che ai privati le desiderabili qualità di piante tanto da bosco che da frutto.
Il vivaio misura l'estensione di oltre 300 pertiche quadrate, e ne sono già in corso i lavori di coltura. E' affidato alla sorveglianza del sig. Ugo Rotter i.r. Aggiunto forestale, le di cui distinte cognizioni e l'instancabile zelo offrono la più sicura caparra, che le non lievi spese cui si sobbarcano i Comuni, porteranno a suo tempo frutti centuplicati.
Ecco dove possono riescire l'illuminato zelo di un impiegato, che sente tutta l'importanza del proprio compito, e la del pari illuminata e provvida cooperazione da parte dei Comuni.
Possano questi cenni servire di sprone a tutti i Comuni per promuovere con forze unite sopra vasta scala il rimboscamento dei nostri monti, dal quale più che generalmente forse non si creda, dipende il generale benessere. 
M.